Chiunque soffra di calvizie e abbia mai provato a cercare online una soluzione al suo problema può essersi imbattuto nella tricopigmentazione. Una volta valutate le alternative, se si vuole optare per questa soluzione, bisogna fare una scelta significativa e carica di conseguenze: tricopigmentazione temporanea o permanente?
UN CONFRONTO TRA LE DUE POSSIBILITA’
E’ sicuramente vero che entrambe le tecniche, sia la versione temporanea che quella permanente, hanno dei pro e dei contro. A seconda delle esigenze di ciascuno, del suo grado di sicurezza, delle sue aspettative, del tipo di risultato che desidera ottenere, delle proprie tasche e di numerosi altri fattori, uno o l’altro trattamento possono risultare essere una soluzione più o meno adatta.
Vediamo in primis la tricopigmentazione permanente. Chi vi si sottopone accetta di ottenere un look che non potrà cambiare praticamente mai più, né radicalmente né leggermente in alcuni punti, se non ricorrendo al laser. Questo è da un lato un limite, dall’altro, se una persona è estremamente sicura di ciò che sta scegliendo, una comodità. Certo, si potrebbe essere molto sicuri del trattamento ma comunque avere bisogno di modificarlo nel tempo a seguito del mutamento delle proprie caratteristiche fisiologiche. Per queste ragione, la tricopigmentazione permanente è una soluzione più adatta a chi è in un’età più avanzata piuttosto che ai giovani, che con tutta probabilità vedranno alcuni tratti del viso e della testa modificarsi sensibilmente nel tempo. Resta comunque vero che, anche se permanente, anche questo tipo di tricopigmentazione richiede alcuni ritocchi di tanto in tanto, solitamente ogni 3, 5 o 7 anni dal trattamento iniziale a seconda dei casi. Un altro vantaggio di questo tipo di trattamento è che, tendenzialmente, risulta infine essere meno costoso. La spesa iniziale può sembrare maggiore, ma essendo molti meno i ritocchi, in totale si finisce col spendere meno. Tuttavia, se per necessità ci si trova poi costretti a ricorrere al laser, i costi impennano notevolmente.
La tricopigmentazione temporanea invece lascia tutta quella libertà che il trattamento permanente preclude. Libertà di non avere più il trattamento semplicemente lasciandolo sparire, senza dover sottoporsi a sedute di laser. Libertà di modificare il disegno dello scalpo a seconda del mutare delle proprie caratteristiche fisiologiche e del proprio gusto. Dall’altro lato invece, vincola a sottoporsi a sedute di mantenimento più frequenti. Tendenzialmente si parla di una volta ogni sei mesi per il primo anno dopo il trattamento iniziale e, da lì in poi, una volta all’anno. Mano a mano che il tempo passa e che più sedute di mantenimento vengono effettuate il numero di ritocchi necessari scende. La maggiore frequenza dei mantenimenti comporta, come accennavamo, una spesa totale maggiore, spalmata su tutti gli anni in cui si sceglie di continuare a mantenere il look dato dalla tricopigmentazione. Questa opzione è sicuramente molto valida per tutti coloro che non si sentono sicuri al cento per cento di voler mantenere quel determinato look tutta la vita, per chi pensa di poter voler apportare delle modifiche in futuro e per chi ritiene che sia comunque meglio vedere il proprio tricopigmentista una volta all’anno per tenere sempre tutto sotto controllo.