La tricopigmentazione temporanea è un tipo di trattamento che permette di nascondere e mascherare la calvizie. Questa tecnica prevede che si vadano a creare, mediante l’utilizzo di appositi aghi e apposita strumentazione, un grandissimo numero di micro depositi puntiformi di pigmento sotto la pelle. In questo modo l’effetto ottico che si ottiene è quello di una testa piena di capelli che stanno nascendo. Si tratta di una tecnica che permette così di coprire la calvizie andando a uniformare le zone glabre a quelle che ancora presentano capelli.
PERCHE’ SCEGLIERE LA TRICOPIGMENTAZIONE TEMPORANEA
La tricopigmentazione temporanea, come suggerisce in modo molto chiaro il nome, ha una durata limitata nel tempo dal momento che viene effettuata con pigmenti riassorbibili e che il deposito di pigmento sotto pelle viene posizionato in uno strato superficiale. In particolare, questa tecnica si differenzia dalla corrispondente tricopigmentazione permanente, che invece non svanisce mai.
Vi sono varie ragioni che possono spingere un soggetto interessato alla tricopigmentazione a rivolgersi verso l’alternativa temporanea, vediamo qui di sotto le principali:
- Innanzitutto va sottolineato che con “temporanea” si fa riferimento a una durata dell’ordine di tempo degli anni. E’ infatti necessario che passino circa almeno 3 anni perché il trattamento scompaia totalmente. Per mantenerla perfetta come appena dopo il trattamento iniziale bisogna sottoporsi a delle sedute di mantenimento in media una volta ogni sei mesi o una volta all’anno. E’ quindi sì temporanea, ma questo non significa che vada ritoccata di continuo. Inoltre non va dimenticato che anche la tricopigmentazione permanente richiede delle sedute di mantenimento, seppur meno frequenti. Infatti il risultato ottenuto inizialmente con la tricopigmentazione permanente non resterà per sempre identico e perfetto, ma tenderà a modificarsi e a perdere definizione, proprio come farebbe un normale tatuaggio.
- La tricopigmentazione temporanea può essere adattarsi al paziente con il passare del tempo. I gusti possono cambiare, così come le caratteristiche fisiologiche. Questo significa che un look che si adatta bene quando si hanno, ad esempio, venti anni potrebbe poi risultare sgradevole trent’anni dopo. Con la tricopigmentazione temporanea si può tenere modificato tutto ciò che è necessario così da avere un aspetto sempre decorso e adatto alla propria età, mentre con quella permanente si resta vincolati al disegno scelto la prima volta.
- Come si diceva, i gusti col tempo possono cambiare. Questo può anche significare che a un certo punto ci si stufi della tricopigmentazione e la si voglia rimuovere, ad esempio quando i capelli diventano bianchi. Se si opta per la versione temporanea è sufficiente smettere di ritoccarla e questa sparirà da sé, mentre se si è scelta quella permanente sarà necessario sottoporsi a costose e poco gradevoli sessioni di laser.
- Col passare del tempo la tricopigmentazione temporanea tende uniformemente a sbiadire. Se però non la si vuole far scomparire e ci si sottopone a sessioni di ritocco si creerà un effetto ottico ancora migliore dato dalla combinazione dei nuovi puntini ben definiti a quelli vecchi leggermente sfumati al di sotto. Questo effetto particolarmente realistico non può essere realizzato con la tricopigmentazione permanente.